Nata in Inghilterra, infanzia passata in Brasile, e scuola superiore/università in Inghilterra; carriera nell'editoria prima a Londra, poi a Padova con mio marito italiano, come agenti di editori esteri; due figli; inizio a dipingere a fine anni 90.
Nel dicembre del 2007, dopo aver seguito un anno di corso di pittura ad olio con il maestro Bruno Gorlato presso l’Artelier di Padova, ho partecipato alla mostra collettiva "Arte per Capire", organizzata dalla Scuola.
Ognuno doveva presentare un breve testo assieme alla propria opera, in risposta alla domanda: PERCHE’ FARE ARTE? COSA PROVO QUANDO DIPINGO?
Contrastare la meccanicità del computer: tornare nella realtà, prendere in mano gli utensili, schiacciare i tubetti dei colori, creare un incontro di colori sulla tavolozza, versare l’olietto e l’acquaragia nei vasetti in modo che siano pronti ad accompagnarci e sostenerci nell’avventura che sta per avvenire: l’emozione della preparazione si ripete ogni volta. Poi i primi timorosi approcci alla tela bianca: come reagirà lei? Riuscirò ad esprimere quello che ho in mente? La mano, i pennelli, collaboreranno con il cervello adeguatamente? Poi la gioia di trovare che, con un tocco qui, un altro lì, si materializza una sembianza dell’idea, e tutto cresce gradualmente in un insieme di colori per produrre qualcosa che prima non esisteva.